3 segnali da ascoltare per non perdere te stessa (e ritrovare il tuo centro)

A volte non è un crollo improvviso. È un lento scivolare via da sé.

Giorno dopo giorno, ci ritroviamo a rincorrere tutto tranne ciò che conta davvero: noi stesse.
Eppure, il corpo, la mente, le emozioni… ci mandano segnali.
Piccoli campanelli d’allarme che, se ascoltati, possono riportarci a casa. Dentro di noi.

In questo articolo ti parlo di tre segnali che meritano attenzione. Perché sono la tua bussola. E ti aiutano a non perderti nel caos.


1. Non ti riconosci più

Ti guardi allo specchio e c’è qualcosa che stona.
Non è il trucco, i capelli o l’outfit. È una sensazione più profonda.
Come se ti fossi allontanata da te, da quella parte viva, luminosa, che ti apparteneva.

Le passioni che un tempo ti accendevano ora non ti smuovono.
Ti senti spesso nervosa, irrequieta, o completamente svuotata.
È uno dei primi segnali che qualcosa dentro sta chiedendo attenzione.

Quando smetti di riconoscerti, è tempo di fare un passo indietro e chiederti:

Cosa ho lasciato per strada di me?
Cosa mi manca davvero?

Anche se ora sembra difficile, quella parte di te non è sparita.
Sta solo aspettando che tu torni ad ascoltarla.


2. Ascoltare il proprio corpo (prima che urli)

Il corpo parla. Sempre.
All’inizio sussurra: un dolore passeggero, una stanchezza che ti accompagna anche al mattino, un nodo allo stomaco.
Poi, se non lo ascolti, inizia a gridare.

Ti obbliga a fermarti. A rallentare. A guardarti dentro.

Il corpo è il tuo primo alleato.
Ti avvisa quando stai andando oltre i tuoi limiti, quando hai bisogno di riposo, di movimento, di silenzio, di nutrimento vero (non solo cibo, ma anche emozionale).

Non aspettare il crollo per concederti una pausa.
Prenditi cura di te quando ancora puoi, non solo quando devi.


3. Vivi in modalità “pilota automatico”

Sveglia. Colazione al volo. Lavoro. Email. Messaggi. Riunioni. Cena. Scorri Instagram. Letto.
E domani, identico.

Succede spesso: entriamo in una routine talmente densa che non c’è più spazio per sentire.
Non ti chiedi più “perché lo sto facendo?” ma solo “cosa devo fare dopo?”

Quando vivi così, giorno dopo giorno, rischi di spegnerti.
Non perché stai facendo troppo… ma perché non stai più scegliendo.

Tornare presenti significa fare anche solo una cosa al giorno con intenzione.
Dire no a ciò che ti svuota, e a ciò che ti nutre.


Ricorda: non sei persa. Sei solo da ritrovare.

A volte basta un piccolo segnale per iniziare a cambiare rotta.
I segnali ci sono sempre. Sta a noi decidere se ignorarli… o ascoltarli.

Tu sei la tua casa.
E meriti di tornarci. Ogni volta che serve.


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